Il lavoro di Enrico Coiro, edito da Laveglia&Carlone, ha incontrato sabato 20 aprile 2024 il favore di un folto pubblico al Teatro comunale “Giuseppe Amabile” di Sant’Arsenio. Il dialetto di Sant’Arsenio nasce in seguito alla collaborazione fattiva dell’associazione Uni Tre diretta da Carla Coiro che ha messo in piedi un laboratorio per raccogliere i vocaboli al fine di “restituire la voce di un mondo lontano” e dell’associazione culturale Luigi Pica diretta da Aldo Rescinito. La presentazione – introdotta da Giuseppe D’Amico, presidente del centro studi e ricerche del Vallo di Diano Pietro Laveglia – è stata esemplarmente curata dai professori emeriti dell’Università degli Studi di Salerno, Sebastiano Martelli e Rosa Troiano. Il professore Martelli ha indicato il momento temporale in cui in Italia si inizia a studiare la storia del dialetto e della sua evoluzione: a partire dagli ‘70 quando la civiltà contadina inizia a tramontare. Inoltre l’attenzione non è solo da parte degli esperti del settore ma interessa altre fasce sociali in quanto il dialetto non è solo nostalgia ma contiene in sé valori sociali, etici e civili. Per cui si avvia un processo di sistemazione del dialetto. Oltre che per un’esigenza profonda come tramandare la memoria del passato, era forte l’esigenza di creare una lingua nazionale condivisa recuperando le classi subalterni; pertanto la questione del dialetto entrava nei processi della società. Bisognava far uscire l’Italia dalle sacche di alte percentuali di analfabetismo. Riconoscere il dialetto significava quindi far emergere ceti sociali subalterni. Il dialetto è materia viva, in continua evoluzione.
Oggi ha ancora senso parlare di dialetto – ricorda il professore Martelli – quando si utilizza esprime empatia e vicinanza ed è anche questo il motivo del successo del teatro popolare. Al dialetto non è precluso il presente in quanto può svolgere una moderna ecologia naturale e morale e attraverso il recupero del dialetto si svolge una funzione oppositiva e riequilibratrice rispetto allo spaesamento dell’io e dell’avanzata dei cd social.
La professoressa Troiano ha evidenziato la collocazione del dialetto di Sant’Arsenio al di sotto della linea Eboli – Lucera ed è caratterizzato da un fascio di isoglosse, vi è un vocalismo fonico particolarmente complesso. Sono stati presi in esame alcuni vocaboli tra i quali culla= nàca dal greco.
Il lavoro di Enrico Coiro raccoglie circa 7.000 lemmi e ogni vocabolario rappresenta un testimone prezioso della lunga storia dei dialetti.
Il dialetto è stato anche rappresentato in forma teatrale e musicale. La casa editrice Laveglia&Carlone, sempre attenta alla ricerca storica locale, ha curato la pubblicazione del vocabolario sul dialetto di Sant’Arsenio.